Mia moglie mi fa cornuto con mio fratello - Lombardia Trasgressiva

Mia moglie mi fa cornuto con mio fratello - Lombardia Trasgressiva

CAPITOLO TERZO
Si sdraiò sul letto e m'incollò la testa in mezzo alle sue gambe. Per la prima volta vedevo una figa dal vero e da così vicino. "Lecca porcello, lecca...", mi diceva mentre serrava le gambe in mezzo alla mia testa. La leccai a lungo, sotto i colpi della mia lingua si contorceva, godette diverse volte. Soddisfatta mi staccò e mi fece stendere al suo fianco. Il mio cazzetto era durissimo, me lo carezzo per qualche istante dicendo. "Ma che bel pisellino. Ha mai sentito la figa, oppure hai fatto solo delle seghe." -- "solo delle seghe risposi, e lei. "Ma poverino. E' già piccolo, continuando a farti delle seghe lo consumi. Voglio fare un'opera di carità...", disse aprendo le gambe, "Vienimi sopra, ti faccio sentire io la figa." Montai su di lei e la penetrai quel pò che le mie dimensioni permettevano, dopo quattro colpi sborrai.
Cominciò una nuova vita per me, non passavo più le sere in solitaria a segarmi. La sera la raggiungevo in camere. Passavo il tempo leccandoci la figa e lei mi faceva sborrare sulle grandi labbra. Ero contento e felice, quella situazione mi appagava, mi ero sbloccato, non ero più timido. Con Rita avevo ormai una gran confidenza. Una sera le domandai se voleva sposarmi. Lei sorrise, con una mano mi carezzava i capelli, con l'altra mi menava il cazzetto. "Che carino...", disse, "veramente mi sposeresti??" E io. "Si! Saresti una moglie perfetta per me." Continuando a menarmi il cazzetto rispose. "Sarei felicissima di sposarti, ma vedi. Io sono una donna piena di voglie, tu con questo pisellino non riusciresti ad accontentarmi. Non credo sia il caso di sposarci..." Non la lasciai finire, avevo trovato una donna che mi dava piacere e non volevo perderla. La supplicai. "Ti prego! Te mi hai dato le uniche gioie della vita. Ti prego! Diventa mia moglie, ti voglio sempre con me." Continuava a menarmi il cazzetto quella sera più duro che mai. "A meno che..." Disse. "A meno che cosa??" Risposi io, e lei. "Potrei sposarti però a un patto." Pur di averla avrei accetato qualsiasi cosa, avrei accetato tutto ciò che mi avesse chiesto. "Tu sai benissimo che sei un uomo senza cazzo. Questo che ti sto menando non può considerarsi un cazzo ma un pisellino inutile che non serve a nulla. Io ho bisogno di un cazzo vero che mi scopi. Perciò..." La interrupi nuovamente. "Perciò cosa?? Dimmi cosa voi, per averti con me sono disposto a tutto." -- "Anche a portare le corna..." Disse lei d'un fiato. A sentire quella parola il mio cazzetto le esplose in mano riempendola di sborra. "Credo che mi hai già risposto...", disse guardandosi la mano piena di sborra. "Se sei disposto a portare le corna sono pronta a sposarti." Certo la sborrata in mano era più che una risposta. Rita era la prima donna che si era concessa a me pur avendo il grande problema delle dimensioni, la volevo più che mai. Senza di lei non sarei più riuscito a vivere, pur di averla ero pronto anche ad essere un cornuto.
Continua.

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